Quando a nascere è un campione

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Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro, meglio noto come Cristiano Ronaldo, è un calciatore portoghese nato il 5 febbraio 1985, in una famiglia povera, a Funchal, in Portogallo.
A soli sette anni, Ronaldo è notato da alcuni osservatori dell’Andorinha, quella che sarà poi la sua prima squadra. Nel 1995, Ronaldo si trasferisce al Nacional, ma due anni più tardi approda allo Sporting Clube de Portugal in cambio di 12.000 euro diventando, così, il ragazzino più pagato di tutto il paese. Il 13 agosto 2003 Ronaldo si trasferisce al Manchester United. Cristiano, esordisce con i Red Devils il 16 agosto 2003, subentrando al sessantesimo minuto. L’11 giugno 2009, Ronaldo si trasferisce nuovamente al Real Madrid, pagato circa 94 milioni di euro. Il 29 agosto 2009, CR7 debutta con il Real segnando anche il suo primo gol su calcio di rigore. Nella stagione 2010-2011, avviene il cambio di panchina, dove arriva Mourinho che nella stagione vince la sua prima Coppa del Rey, grazie a Ronaldo, che al 103′, segna il gol decisivo. Nella stagione 2011-2012, inoltre, il Real vince la Liga. Possiamo ancora ricordare che il 4 novembre del 2011, Ronaldo vince la sua seconda Scarpa d’Oro. La stagione 2013-2014 è stata un’annata straordinaria, sia per il Real che per Ronaldo. Il Real Madrid vince la sua decima Champions League battendo 4-1 l’Atletico Madrid in finale; Ronaldo, invece, vince il suo terzo Pallone d’Oro. Possiamo inoltre ricordare che nella stagione 2014-2015 Ronaldo vince la sua quarta Scarpa d’Oro superando, così, Lionel Messi. Infine, pochi giorni fa, Ronaldo segna nuovamente una tripletta contro l’Espanyol (la partita si è conclusa, poi, per 6 reti a 0 in favore del Real Madrid).

Davide Aimar (11 anni)

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Il 2015 sportivo in 10 tappe

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Ecco un modo per ricordare tutti gli avvenimenti sportivi successi nel 2015!
Cominciamo con la premiazione del Pallone D’Oro, vinto da Cristiano Ronaldo (giocatore del Real Madrid), l’11 gennaio a Zurigo.
L’8 febbraio, invece, la Costa d’Avorio vince la Coppa d’Africa.
Il 26 febbraio il Toro espugna l’Athletic Bilbao al Sán Mames vincendo 3-2: con questa vittoria, il Toro, è l’unica squadra ad aver vinto nello storico stadio.
Sempre a febbraio si svolgono i mondiali di sci, iniziati negli U.S.A. e continuati a Falun, in Svezia.
Il 5 maggio la Juve festeggia lo scudetto per la quarta volta di seguito. Restando sempre in tema di calcio, la notte del 6 giugno il Barcellona vince la sua quinta Champions League battendo la stessa Juventus per 3 reti a 1.
Dal 24 luglio al 5 agosto nelle vasche di Kazan, in Russia, si disputano i mondiali di nuoto.
Il 12 settembre si gioca la finale degli U.S. Open di tennis femminile, vinta da Flavia Pennetta contro la Vinci: dopo quella partita la Pennetta si ritira dalla carriera agonistica.
Dal 5 al 20 settembre si giocano i campionati europei di pallacanestro maschile, vinti dalla Spagna.
Nel Regno Unito, dal 18 settembre al 21 ottobre si svolgono i mondiali di rugby che vedono come vincitore la squadra irlandese.
Chiudiamo l’anno il 20 dicembre, con il Mondiale di calcio per Club che vede come vincitore il Barcellona che si impone 3-0 sul River Plate.
Spero per tutti che questo 2016 sia un anno di felicità e fortuna!

Davide Aimar (11 anni)

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Il 24 dicembre 1223 nasceva il Presepe

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Il 24 dicembre 1223 nasceva a Greccio il presepe vivente, per volontà di San Francesco d’Assisi: fu la prima rappresentazione storica della natività di Gesù. Da questo evento nacque la rappresentazione del presepe, tradizione che dura fino ad oggi. Francesco sentiva fortemente il bisogno di poter visitare i luoghi “sacri” della Terra Santa, Gerusalemme fra tutti. In realtà, questa esigenza si colloca nell’interesse europeo di riappropriazione di quei territori che hanno raccontato la storia delle origine cristiane, prima nel Vecchio e poi nel Nuovo Testamento. Proprio in quegli anni, tra il 1217 e il 1220 si svolse la Quinta Crociata, indetta da Papa Onorio III che coinvolse numerosi eserciti europei ed ebbe come scenario proprio la Palestina. Tuttavia, a causa di dissidi interni tra i crociati, la campagna militare si rivelò un fallimento e la presa di Gerusalemme rimase solo un sogno irrealizzato. Il XIII secolo si colloca in piena età medievale, in un’epoca che vede la nascita dei movimenti mendicanti, tra i quali francescani e domenicani, il cosiddetto “terzo ordine”; essi si frappongono tra l’ordine clericale e l’ordine monastico, portando in giro per l’Europa ideali di povertà e mendicità, necessari per una vera vita cristiana. In questo solco si pone soprattutto l’attività del “poverello di Assisi”. Uno dei modi più suggestivi ed efficaci per questi portatori di ideali era non solo quello di predicare nelle piazze europee, ma di rappresentare tramite immagini quella che era la cristianità. Quale modo migliore allora di rappresentare la natività di Gesù, di rivivere “dal vivo” l’evento fondante della cristianità.

Lo Staff di Coffee and History coglie l’occasione per porgere a tutti voi i nostri migliori auguri di buone feste!

 Roberto

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Misericordiae Vultus

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Il Giubileo della Misericordia si è aperto l’8 dicembre 2015, il giorno della festa cristiana dell’Immacolata Concezione. Papa Francesco lo ha dichiarato apertamente: questo Giubileo straordinario avrà come centro l’Uomo e si dovrà reggere su due pilastri: la Grazia e la Misericordia. La straordinarietà dell’evento si pone nel solco della difficile situazione dell’uomo nel mondo: povertà, dolore e sofferenza opprimono oltre un miliardo di persone. Nella celebrazione di ieri, Bergoglio ha ricordato il primato della Grazia e soprattutto come essa ha “avvolto la Vergine Maria, rendendola degna di diventare la madre di Cristo”. Ancora una volta, come accaduto già in passato con Papa Giovanni Paolo II, a Maria viene attribuito un ruolo fondamentale: non solo quello di madre di Cristo, ma di tramite tra Dio e l’Uomo. La festa dell’Immacolata Concezione è il giorno in cui è possibile unire la Grazia e Maria: la pienezza e la grandezza dell’amore di Dio, che è in grado di trasformare i cuori degli uomini. Attraverso la Grazia e l’amore di Dio tutto si trasforma: l’inizio della storia dell’uomo che nasce nel peccato si trasforma in amore che salvifica. Tutto questo è possibile perché Dio non è più immobile in attesa di essere cercato dall’uomo, ma esso previene, anticipa e salva l’Uomo. L’incontro tra Dio e Uomo avviene, simbolicamente e spiritualmente, attraverso il passaggio della porta santa. Secondo Papa Francesco “attraversare la porta santa significa scoprire la profondità della Misericordia del Padre”. Ecco il secondo pilastro. Ancora Bergoglio si rivolge all’uomo dicendo che è “necessario anteporre la Misericordia al giudizio, riscoprire quei sentimenti genuini di amore e tenerezza”. E’ nella Misericordia e per la Misericordia che l’uomo può ritrovare se stesso e vivere per se stesso, in comunità con i fratelli: per fare ciò è necessario ritornare alle origini, alla semplicità di una cristianità vissuta in povertà, non dimenticandosi che là dove c’è l’uomo c’è anche la Chiesa.

Roberto Rossetti

 

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Nino Di Matteo, un giudice senza Stato

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Antonino Di Matteo è un magistrato siciliano il quale, presso il palazzo di giustizia di Palermo, indaga sugli avvenimenti stragistici di inizio anni novanta, da Capaci a Via d’Amelio, che hanno sprofondato l’Italia in un clima di terrore e desolazione. Attualmente sta conducendo, come pubblico ministero, anche un processo denominato giornalisticamente “trattativa Stato-mafia” a carico di quei membri delle istituzioni che, proprio ad inizio anni novanta, hanno cercato di instaurare una trattativa con l’organizzazione mafiosa siciliana Cosa nostra. A seguito dei risultati raggiunti e delle scoperte giudiziarie che stanno portando alla luce date, avvenimenti e nomi di questi personaggi, appartenenti allo Stato e a Cosa nostra, il magistrato è stato dichiarato in pericolo di vita. La minaccia, o meglio la condanna a morte di Nino Di Matteo, è stata decretata dal boss Salvatore Riina nel novembre del 2013 dal carcere di Opera, dove è attualmente detenuto e sottoposto al regime carcerario del 41 bis. Le dichiarazioni del capo di Cosa nostra hanno causato un intensificarsi del sistema di protezione intorno al magistrato, limitando ulteriormente la sua libertà di cittadino. L’allarme ha raggiunto il livello massimo quando un pentito ha successivamente dichiarato che il tritolo era già arrivato a Palermo, 200Kg. Non solo, il pentito ha confessato i due piani per uccidere Di Matteo: detonazione di esplosivo, quale appunto il tritolo, tramite (forse) l’ausilio di un’autobomba; il piano bis, agguato tramite l’utilizzo di armi pesanti. Lo Stato, ad oggi, non ha saputo garantire una sicurezza tale al magistrato da potergli garantire piena libertà di spostamento e di operatività in merito alla sua azione giudiziaria. È un isolamento istituzionale al quale prima di lui altri magistrati e uomini dello Stato sono stati sottoposti. Come non ricordare la figura di Giovanni Falcone, un uomo professionalmente sempre sconfitto: bocciato nel 1984 come successore di Rocco Chinnici, bocciato nel 1988 come successore di Antonino Caponnetto, bocciato nel tentativo di accedere al CSM (Consiglio Superiore della Magistratura), e sarebbe stato bocciato anche alla Super procura se, pochi giorni prima, in quel 23 maggio non fosse stato ucciso nella tragica strage di Capaci. La situazione paradossale alla quale oggi si assiste è che risultano essere gli stessi cittadini che scortano il magistrato: durante gli eventi, le manifestazioni, durante la sua attività quotidiana. Sono i semplici cittadini a permettere ad un magistrato di svolgere il proprio dovere di tutela dei cittadini e di garantirne l’uguaglianza di fronte alla legge. Ancora, l’aver chiamato a deporre alti membri, o ex membri, delle istituzioni ha generato una sorta di fastidio nei confronti dell’azione del giudice, dimostrando purtroppo che la legge ancora una volta non è uguale per tutti e che ad essa, in taluni casi, ci si può sottrarre. Nonostante questo difficile clima nel quale si trova ad operare, Nino Di Matteo prosegue la sua azione alla ricerca della verità, percorrendo quel percorso iniziato da Falcone e Borsellino, i quali a costo della loro vita hanno indicato la via della legalità, della giustizia e del senso civico, la via del fare il proprio dovere, senza scendere mai ad indicibili accordi, rifiutando ogni compromesso e vivendo nel rispetto delle leggi e dello Stato. Il cammino che Di Matteo sta percorrendo è difficile e insidioso, ma al suo fianco camminano tanti onesti cittadini perché ricordando cosa diceva Giovanni Falcone: “…si possono uccidere gli uomini, ma non le loro idee e le loro tensioni morali, perché queste continueranno a camminare sulle gambe di altre persone…”. Oggi queste idee camminano sulle gambe di Nino Di Matteo.

 

Roberto Rossetti

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