Francesco Rosi, un regista cittadino

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Francesco Rosi è stato regista cittadino. Il suo cinema era un atto di fede alla legalità, una denuncia, un grido di rabbia, un volo di speranza. La ricerca della verità era lo stimolo che lo ha accompagnato per tutta la sua carriera. La rappresentazione del fatto vero, reale, inconfutabile. Le sue storie denunciavano il malaffare perché lui era il primo a volere che le cose fossero fatte bene, persino dal barista che gli preparava il caffé. Preciso e determinato tanto da meritarsi l’appellativo di professore da parte degli amici come Ettore Scola. Fu il primo regista ad occuparsi ad alto livello di materiale scomodo come corruzione, mafia e guerra. Ha sollevato interrogativi, scosso coscienze. I suoi film oltre ad essere indagini sociali, sono anche pagine di grande cinema. Ha saputo raccontare con grande senso della narrazione storie vere, documentandosi. Le mani sulla città narra della speculazione edilizia in un comune napoletano, come le concessioni edilizie fossero aggiustate per arrivare ad una nuova espansione edilizia. Il senso di impotenza di fronte al modo di fare politica che per anni ha macchiato il nostro paese. Il caso Mattei racconta la vicenda del presidente dell’Eni Enrico Mattei e della sua tragica fine. Il modo di lavorare di Mattei spregiudicato ma geniale lo ha portato a offrire condizioni più vantaggiose per lo sfruttamento delle risorse petrolifere ai produttori arabi, inimicandosi i paesi anglo-americani che si videro superati dall’offerta italiana. Il film non chiarisce le cause della morte di Mattei, ma riesce ad argomentare le ipotesi. Anni dopo si scoprirà che incidente non fu. Lucky Luciano indagherà sul rapporto tra mafia e affari. Dove uomini d’affari non esitano a chiedere aiuto a cosa nostra per progredire nelle loro attività. Gian Maria Volontà è l’attore che presta corpo e anima per il cinema di Rosi divenendo anch’egli simbolo di quel tipo di narrazione filmica. Ancora oggi registi del calibro di Martin Scorsese reputano l’opera di Rosi come una delle più illuminanti a livello mondiale. Film come La sfida e I magliari sono un simbolo del cinema italiano nel mondo e di come i grandi cineasti d’oltreoceano abbiano ammirato e si siano ispirati con le gloriose opere di registi come Rosi. L’ultimo film è stato La tregua dall’omonimo libro di Primo Levi. Possiamo tranquillamente affermare che Rosi ci ha lasciato materiale didattico di eccellente qualità che potrebbe essere utilizzato nelle scuole per capire il nostro paese e promuovere quello che gli stava di più a cuore “fare bene le cose”.

Ettore Poggi

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