Agrippina: madre, donna, imperatrice

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Agrippina fu la prima donna a governare l’impero romano. Vissuta nel I secolo d.C., ricoprì questo ruolo quando suo figlio Nerone era troppo giovane per essere l’esecutore di un potere così immenso.  Agrippina discendeva da una stirpe importante: era nipote di Giulio Cesare da parte della madre e nipote di Marco Antonio da parte del padre. La donna era ben consapevole del suo lignaggio, e usò per tutta la sua vita questo elemento al fine di guadagnare sempre più potere e spazio nella Roma imperiale. Divenuta sposa di suo zio Claudio nel 49 d.C., convinse l’uomo a riconoscere come erede Nerone (nato da un precedente matrimonio) al posto del figlio naturale dell’imperatore, Britannico. Per assicurare la successione, la donna nel 54 d.C. avvelenò il marito con un piatto di funghi e fece acclamare il figlio Nerone imperatore dai pretoriani. L’anno successivo, elle fece uccidere anche il figlio naturale di Claudio, Britannico. Nonostante gli sforzi della madre per agevolare Nerone in campo politico, il neo imperatore mal sopportava l’ingerenza della donna, a tratti esasperante. Per questo motivo il rapporto tra i due andò sempre più incrinandosi: Nerone cominciò ad appoggiarsi a consiglieri scomodi alla madre, come il filosofo Seneca, e a frequentare donne tradendo la sposa che la madre gli aveva trovato, vale a dire Claudia Ottavia. Fu proprio l’amante e futura moglie dell’imperatore, Poppea Sabina, ad istigare Nerone a compiere il matricidio. Secondo gli Annales scritti da Tacito, Agrippina avrebbe tentato addirittura l’incesto per cercare di distogliere l’attenzione del figlio dall’amante e per assicurarsi il ruolo di Augusta che aveva guadagnato negli anni. Tuttavia, nel 59 d.C. e dopo aver sparso la voce di un tradimento compiuto da Agrippina nei confronti del figlio, la donna venne fatta pugnalare e uccidere. Agrippina fu, nel bene e nel male, una delle figure femminili più significative dell’impero romano. La sua infinita sete di potere l’ha però condotta ad una fine tragica e drammatica.

Maria 

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