Si accende la televisione

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Domenica 03 gennaio 1954 alle ore 11 venivano trasmesse, per la prima volta, le trasmissioni RAI. Venne inaugurato il Programma Nazionale o Primo Programma, ovvero l’attuale canale Rai 1. Il primo programma dopo la cerimonia inaugurale andò in onda alle 14:30, e fu “Arrivi e Partenze” condotto dall’allora giovanissimo presentatore italo americano Mike Bongiorno.
Le trasmissioni inizialmente duravano poche ore al giorno, e naturalmente non tutti poterono permettersi di acquistare un apparecchio televisivo fin da subito. Il costo di una televisione all’epoca equivaleva fino a cinque volte il reddito medio pro capite annuo, ed era quindi comune, la sera, ritrovarsi a gruppi di persone al bar o a casa di amici per vedere insieme il programma preferito, tra tutti il quiz “Lascia o Raddoppia” nato nel ’55.
Nel 1954 gli abbonati alla TV erano 24 mila persone: questo numero crebbe velocemente, e già nel 1965 erano 6 milioni le persone che disponevano di una televisione in casa.
Che cosa ha rappresentato la televisione per gli italiani in quel periodo? Sicuramente una finestra sul mondo, la prima possibilità di conoscere realtà diverse dalla propria e cose che non si erano neppure mai immaginate. Ma ancora, la televisione ha rappresentato un fenomeno sociale di portata storica, un cambio radicale nelle abitudini degli italiani, tale per cui non è semplice definire se di questi cambiamenti la televisione sia stata causa o effetto.
Si afferma che sia stata la televisione ad aver compiuto la vera unità d’Italia, un secolo dopo l’unità politica, ed almeno a livello linguistico questo è sicuramente vero. Tuttavia, oggi, rimane il dubbio che la televisione, così come gli altri innumerevoli strumenti a nostra disposizione per la comunicazione e la connessione, abbiano invece contribuito nella società contemporanea all’isolamento delle persone e al fenomeno dell’individualismo.

Maria

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