Volere è potere: la donna che conquistò il “Tetto d’Europa”

 

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Settembre 1838. Chamonix. Come tutti i giorni, si staglia nel cielo limpido l’immenso Monte Bianco, massiccio delle Alpi, “Tetto d’Europa” con i suoi 4.810 metri di altitudine. Il paesino è in agitazione, sta per succedere qualcosa di nuovo e di bizzarro: una donna francese, una contessa, vuole raggiungere la sommità del monte, e lo vuole fare da sola, grazie alla proprie forze e ostinazione soltanto.

Nel 1811 già un’altra donna francese, Marie Paradis, tentò l’ascesa del massiccio, arrivando in vetta. Non riuscì però a compiere l’impresa solo grazie alle proprie forze, ma dovette, a metà strada, supplicare l’aiuto delle guide che portarono la donna a spalle, semi svenuta, fino alla sommità.
Henriette d’Angeville, la nostra protagonista, era una appassionata di montagna. Nata in Borgogna nel 1794, si trasferì con la famiglia nella regione del Rodano, nella Francia Sud – orientale. Lì la contessina si innamorò presto della natura e delle Alpi; fin da piccola Henriette si mise in testa che un giorno avrebbe tentato quella scalata, e che sarebbe stata la prima donna a raggiungere la vetta senza l’aiuto di un uomo.
Così il 02 settembre 1838, alle 6 del mattino, la donna e le guide si misero in marcia. Il percorso fu senza problemi fino a 4.300 metri di altitudine, quando il freddo era oramai quasi insostenibile, così come la stanchezza. Henriette rischiò più volte di cadere nel vuoto, ma rifiutò sempre di farsi portare in spalle, testarda e ostinata nel suo intento. La comitiva raggiunse la vetta il giorno successivo alle 13,25. La contessa, al colmo della soddisfazione e della felicità scrisse nella neve: “Volere è potere”, come a dire che nulla è impossibile se coesistono determinazione e impegno nel raggiungere i propri scopi.
Soprannominata “la fidanzata del Monte Bianco”, Henriette e la sua storia sono presto cadute nell’oblio, sebbene la fatica portata a termine dalla donna si possa ritenere una vera e propria impresa. L’alpinismo come lo intendiamo oggi, estensione del turismo alpino oltre che gusto della scoperta, non esisteva ancora in quegli anni, e per lo più l’attività in alta quota veniva praticata da uomini per scopi scientifici, come la misurazione di pressione e temperatura. Henriette è stata dunque non solo la prima donna a raggiungere con le proprie gambe la cima più alta d’Europa, ma anche precursore dei tempi e delle passioni che avrebbero poi contraddistinto molte donne dei secoli successivi.

Maria

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