La conquista del diritto alla Lettura

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Oggigiorno è quasi scontato che chiunque sia in grado di leggere e di scegliere che cosa vuole leggere. In verità, questa conquista sociale è relativamente recente, soprattutto per quanto riguarda il mondo femminile.
Nel mondo occidentale l’alfabetismo di massa fu raggiunto soltanto durante il XIX secolo. Tuttavia la percentuale di lettrici femminili era molto diversa tra le residenti in città e in campagna, e soprattutto tra le capitali e il resto dei paesi.
Le prime letture che le donne ottocentesche erano incoraggiate ad intraprendere erano di stampo prettamente religioso, quali alcune vite dei santi e la Bibbia. Col tempo però le donne furono attratte da tipi di lettura per così dire più laici, e sorsero nuove tipologie di testi dedicati al mondo femminile come i libri di cucina e i romanzi popolari economici. I romanzi erano ritenuti squisitamente adatti alle donne, a loro volta viste come creature con capacità intellettive limitate, frivole ed emotive. Pertanto, il romanzo popolare fu ben presto associato a donne di scarse qualità e di dubbia moralità, donne che si lasciavano trascinare dall’immaginazione e dalle fantasie passionali di personaggi puramente inventati, come, per citarne uno soltanto, la famosissima Madame Bovary di Flaubert.
Questo tipo di letture erano quindi spesso, soprattutto nelle zone rurali, vietati dai capofamiglia.
Con l’avvento della prima guerra mondiale la donna poté cambiare la propria posizione sociale soprattutto a causa dell’assenza della figura maschile, impegnata sul fronte: molte donne ebbero infatti l’opportunità di cambiare il proprio stile di vita e il contesto sociale, estesero gli scambi interpersonali e si ritagliarono lo spazio necessario per frequentare circoli culturali e biblioteche.
Se si analizzano i tassi di analfabetismo oggi, c’è comunque un dato allarmante: secondo i dati dell’Institute for Statistics dell’UNESCO, il numero totale di analfabeti è di circa 771 milioni, di cui 2/3 di donne. Questo numero fa riflettere e pone sicuramente l’accento sulla disparità tra i sessi, tutt’oggi ancora presente, e sulle diverse possibilità di accesso alla cultura che hanno uomini e donne.

Maria 

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